L’elenco delle città 30 in Italia: se la vostra ne fa parte è un problema

Avete sentito parlare di città 30? Vi spieghiamo cosa sono e come conoscere se il vostro Comune è tra quelli aderenti all’iniziativa. 

Numerose realtà italiane ed europee sono entrate a far parte della lista delle città 30. Se così fosse per il vostro Comune dovete iniziare a prestare molta attenzione.

Cosa sono le città 30
La vostra è una delle città 30? (Gazzettapmi.it)

La sicurezza dei cittadini passa attraverso molte norme, alcune utili altre un po’ meno soprattutto se non vengono fatte rispettare. I dubbi sulla giustizia italiana spesso sono avvallati da situazioni piacevoli che accadono nella nostra nazione. Colpa dei giudici o delle normative? Ad ognuno il suo pensiero su come si potrebbe migliorare la sicurezza in Italia, se con pene più severe, maggiori controlli o regolamenti ancora più rigidi.

Proprio con riferimento alle norme più stringenti parliamo oggi di un nuovo modello di sicurezza che è stato adottato da diverse realtà italiane ed europee e che potrebbe espandersi ulteriormente. Parliamo delle città 30 ossia di quelle località con limite di velocità di 30 km/h nel centro cittadino o vicino ad esso. Il fine è garantire maggiore sicurezza sulle strade sia per i pedoni che per automobilisti e motociclisti.

Le città 30 sono il futuro?

Nel 2021 la prima città 30 è stata Olbia. L’ultima ad aderire Bologna. Aumentano sempre più i Comuni aderenti al nuovo codice della strada che vogliono rendere l’ambiente urbano più vivibile e con strade sicure per tutti, pedoni e automobilisti. La decisione di diventare città 30 è stata presa anche in considerazione del fatto che – secondo uno studio – il limite di velocità di 30 km/h porta ad una riduzione degli incidenti, dei morti e dei feriti.

Città 30, quali sono in Italia
La lista delle città 30 in Italia (Gazzettapmi.it)

Venti chilometri in meno rispetto al limite previsto dal Codice della Strada ossia 50 km/h nei centri abitati con la possibilità di alzarlo a 70 nelle strade urbane con caratteristiche costruttive e funzionali tali da permettere l’incremento. Venti chilometri che inciderebbero sul numero dei sinistri in città. Le città aderenti stanno adeguando la segnaletica per imporre il nuovo limite e rafforzando i controlli per evitare reati. Traffico moderato nelle zone del centro, dunque, con campagne di informazione e comunicazione rivolte ai cittadini.

La scelta di aderire alla Zona 30 è del tutto autonoma da parte del Comune. In Italia sono dentro al progetto Olbia, Torino, Cesena, Reggio Emilia, Vicenza, Verona, Genova, Firenze, Caserta, Arezzo, Bergamo, Cuneo, Parma, Roma e Bologna. Si aggiungono all’iniziativa trenta città europee tra cui Parigi, Barcellona, Amsterdam, Graz, Amburgo e Madrid. Chi non rispetterà i nuovi limiti sarà sanzionato e perderà punti sulla patente.

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