Ultimo sondaggio politico elettorale SWG, i maggiori partiti tutti in calo: le percentuali

Sondaggi politici: le rilevazioni aggiornate dell’istituto SWG indicano ‘vincente’ il partito degli indecisi.

I sondaggi politici elettorali dividono l’opinione pubblica tra coloro che li ritengono una fonte attendibile in merito alle preferenze di voto, in vista di una consultazione elettorale, e chi – invece – li considera soltanto un passatempo o poco più. Ma è pur vero che il 2024 sarà anche l’anno delle elezioni europee, ovvero quell’evento che servirà a comporre il Parlamento UE. Conseguentemente, qualche motivo di interesse nello scoprire l’andamento dei partiti, c’è.

Cubetti di legno che formano la scritta 'politics'
Quali sono le preferenze di voto alla luce dell’ultimo sondaggio politico Swg? Il quadro (Gazzettapmi.it)

Gli ultimi dati forniti sono quelli del sondaggio dell’istituto SWG, comparsi come al solito durante il telegiornale condotto da Enrico Mentana su LA7. Le rilevazioni eseguite sono periodiche e seguono a quelle della scorsa settimana, indicando che il vero partito dominante – almeno in questo momento – è quello dell’astensione. Davvero i cittadini sono sempre più distanti dai leader politici e dai loro partiti? Facciamo il punto.

Sondaggi politici, le rilevazioni di SWG tra indecisi e flessioni

Un +5% di persone che non si esprimono in merito ad una preferenza di voto, in soli sette giorni. Si tratta di un dato che fa riflettere e che dimostra che per buona parte dell’elettorato, i problemi reali restano senza soluzione a livello politico. Coloro che probabilmente si asterrebbero dal votare sono dunque una grande fetta dell’elettorato, e paiono oggi in aumento rispetto a soltanto una settimana fa.

Tra i sondaggi politici, quello di SWG parla chiaro. Fratelli d’Italia perde ancora terreno, con un -0,2% che colloca questa formazione politica al 27,9% e lo stesso vale per il PD della controversa segretaria Elly Schlein, che cala di di uno 0,3%, per collocarsi oggi al 19,7% delle preferenze di voto. Dati che si avvicinano a quelli rilevati da Bidimedia nello stesso periodo.

Non va meglio al M5S che, ben lontano dai notevoli risultati di qualche anno fa, non sembra aver trovato nuovo vigore nella guida dell’ex Premier Giuseppe Conte. Nell’ultima settimana la formazione politica che nacque da un’idea di Beppe Grillo, scende infatti al 15,7% con un -0.2% che fa riflettere i pentastellati sulle effettive capacità di essere una convincente forza di opposizione. Anche la Lega di Matteo Salvini non appare in ripresa, segnando un -0.2% che la colloca adesso all’8,3%.

Ultimo sondaggio SWG: i partiti stazionari e quelli che guadagnano preferenze

Il terzo partito della coalizione di centrodestra, Forza Italia, non perde e non guadagna rispetto all’ultima rilevazione con sondaggio SWG, ottenendo infatti un 7,3% che colloca la formazione in una posizione stazionaria. Analoga situazione per Azione di Carlo Calenda, che permane al 4,3%, come pure per Italia Viva di Matteo Renzi, che resta sulla percentuale del 3,1% – e sotto la soglia di sbarramento ‘europea’. Più nel dettaglio, ricordiamo che alle elezioni europee di giugno il sistema elettorale sarà proporzionale con soglia di sbarramento fissata al 4%, onde sfavorire la frammentazione partitica e favorire, invece, la stabilità del sistema politico e l’efficienza legislativa.

Nel sondaggio SWG a migliorare sono i partiti minori come Verdi e Sinistra che sale dello 0,2%, fino al 4,2%, +Europa al 2,5%, Italexit per l’Italia all’1,7%, Unione Popolare all’1,5%, Democrazia Sovrana e Popolare all’1,1% (partito che ha unito l’ex comunista Marco Rizzo e l’ex missino Gianni Alemanno). Infine, Sud Chiama Nord fa registrare un 1%.

Il maggiore partito in Italia resta quello degli indecisi o astenuti

Il sondaggio politico elettorale SWG ribadisce un preoccupante dato, ovvero la percentuale di chi “non si esprime” perché non ha un’idea politica precisa oppure perché, sostanzialmente, non interessato ad avere una preferenza. Ben il 41% degli intervistati fa parte dei cosiddetti indecisi, che marcano infatti una crescita del 5% in soli sette giorni.

Detti indecisi potrebbero facilmente tramutarsi in coloro che, alle prossime elezioni, non andranno a votare – rafforzando quel tasso di astensione che appare come il vero grande pericolo per la politica italiana nel suo complesso. Sono molti infatti gli elettori che non si sentono più rappresentati dal partito votato in passato e/o che non trovano, nel panorama delle varie formazioni, un’alternativa convincente e su cui puntare con il voto.

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