Aumenta la platea dei beneficiari della pensione di vecchiaia e dell’Assegno sociale

Nel 2024 più persone potranno avere accesso alla pensione di vecchiaia oppure richiedere l’Assegno Sociale. Le modifiche apportate alle misure riaccolgono gli esclusi. 

Preparate la festa di pensionamento, nel 2024 a 67 anni potrete andare in pensione anche senza raggiungere la cifra minima dell’assegno. E per chi è in condizioni economiche svantaggiate c’è l’Assegno sociale.

Tutti in pensione di vecchiaia o con l'Assegno sociale nel 2024
Tutti in pensione di vecchiaia o con l’Assegno sociale nel 2024 (Gazzettapmi.it)

Come si potrà andare in pensione nel 2024? Tanti lavoratori che avevano perso la speranza potranno cambiare programmi e prepararsi al meritato riposo. Tanti altri, invece, fiduciosi nel pensionamento dovranno ricredersi soprattutto se prevedevano l’uscita anticipata con l’APE Sociale, Quota 103 oppure Opzione Donna. Tutte e tre le misure, infatti, avranno requisiti diversi rispetto a quelli attuali che restringono la platea dei beneficiari. In particolare l’APE Sociale e Opzione Donna alzeranno il requisito anagrafico mentre Quota 103 introdurrà il sistema contributivo, abbasserà il limite massimo dell’assegno a 4 volte il minimo e allungherà le finestre di decorrenza.

Tutto l’opposto, invece, con la pensione di vecchiaia e l’Assegno Sociale. Più persone avranno accesso alle misure. Scopriamo qual è il motivo.

Pensione di vecchiaia e Assegno Sociale aprono le porte agli esclusi

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto un’importante novità con riferimento alla pensione di vecchiaia. Nello specifico ha cancellato una condizione tutt’ora vigente  ossia che per i contributivi puri l’accesso alla misura è condizionato dall’aver maturato un assegno pari a 1,5 volte l’Assegno Sociale.

Chi andrà in pensione di vecchiaia nel 2024?
Gli esclusi riammessi alle misure (Gazzettapmi.it)

Tutti i lavoratori che hanno iniziato a maturare contributi dal 1° gennaio 1996 in poi possono ad oggi andare in pensione al compimento dei 67 anni di età e con 20 anni di contributi solo se l’importo sull’assegno risulta superiore a 754,905 euro. Ebbene, dal 2024 tale condizione verrà cancellata. Niente più limite di 1,5 volte l’Assegno Sociale. Gli esclusi potranno, dunque, fare domanda di pensionamento anche se in passato la richiesta è stata respinta.

Indipendentemente dall’importo della pensione, l’uscita dal mondo del lavoro sarà concessa a 67 anni di età e con il giusto numero di contribuzione alle spalle. La decisione del Governo permetterà a chi fino ad ora è rimasto fuori sia dalla pensione di vecchiaia sia dall’Assegno Sociale (per superamento della soglia reddituale pari nel 2023 a 6.542,51 euro o 13.085,02 euro se con coniuge) di ricevere il trattamento previdenziale.

Aumenterà anche la platea dei beneficiari dell’Assegno Sociale. Occorre tener conto, infatti, che con la rivalutazione del 5,4% decisa per gennaio 2024 salirà il limite massimo reddituale che dà diritto alla prestazione. Si attende la circolare INPS con i valori di riferimento per il nuovo anno. Possiamo però ipotizzare una soglia di 6.947,20 euro e 13.894,40 euro se con coniuge.

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