Caos Rc Auto, aumenti al di sopra di ogni aspettativa, ecco le conseguenze sul portafoglio degli automobilisti

Non si fermano gli aumenti indiscriminati dei premi per le polizze Rc Auto, e Federconsumatori è sul piede di guerra.

Già nell’ultima parte dell’anno le associazioni per consumatori avevano denunciato aumenti ingiustificati sulle Assicurazioni Auto. Non sono andati in linea con l’inflazione, superandola anzi abbondantemente, e nemmeno con l’andamento degli incidenti, che sono addirittura diminuiti.

aumenti rc auto 2024
Gli aumenti sulle Rc Auto sono diventati incontrollabili – Gazzettapmi.it

La situazione sta diventando talmente grave che Federconsumatori denuncerà, durante la Commissione di Allerta rapida sui prezzi, le dinamiche che stanno interessando il comparto assicurativo e che sta danneggiando fortemente gli automobilisti.

Aumenti Rc Auto, stanno per arrivare mazzate ulteriori, è emergenza rincari: la situazione

Federconsumatori non ci sta, e denuncia dinamiche non trasparenti ed eque sui rincari delle Rc Auto. In collaborazione con ACI ha divulgato i dati degli incidenti, che sono diminuiti dell’1%, e dunque non possono rappresentare una scusante per alzare ulteriormente i prezzi delle assicurazioni.

incidenti stradali in diminuzione
Gli incidenti stradali sono in diminuzione e non spiegano aumenti Rc Auto – Gazzettapmi.it

Già nel 2023 si era assistito ad un abnorme aumento, stimato in media del 7%, che era superiore all’adeguamento dell’inflazione.  Oggi si spende in media 391 euro a fronte dei 321 degli anni precedenti.

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Ma non è tutto perché anche in questi due primi mesi dell’anno le assicurazioni continuano ad aumentare. Siamo nell’ordine – come denuncia appunto Federconsumatori – del 5% per gli assicurati in 14esima classe e del 2% per quelli in prima. 

Gli aumenti più consistenti, come spesso accade in questo settore, si sono registrati nella Capitale e a Napoli: a farne le spese i portafogli dei neopatentati che si trovano in 14esima Classe, che hanno visto aumenti anche fino al 28%.

Leggermente più fortunati i maggiorenni che possono stipulare un contratto di assicurazione auto sfruttando la cosiddetta Legge Bersani, che vedono aumenti dell’1% sulla prima classe. Ma l’aumento sale al 2% per la medesima classe a danno dei cinquantenni, che evidentemente sono considerati categorie più a rischio.

Ciò che spicca, ancora una volta, è la differenza tra i costi applicati in Italia e gli altri Paesi europei: siamo a un +27% rispetto alla media, a fronte – non dimentichiamolo – di stipendi che invece non registrano un “+” da troppi anni, o che comunque non sono ancora in linea con gli Stati Membri UE.

Per Federconsumatori siamo di fronte a “un divario inaccettabile” che va assolutamente sanato. L’Associazione sottolinea che la scusante addotta dalle aziende assicurative (ovvero a causa di un numero di veicoli non assicurati sempre più alto) non regge, e che si dovrebbe combattere l’illegalità piuttosto che spalmarne i costi sugli automobilisti onesti. 

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