Quanto durano le ricette mediche? In pochi lo sanno e rischiano tutto

Non tutti sanno che esistono tante ricette mediche di colore diverso e per diverse prescrizioni. Scopriamo quali sono e quanto durano.

Le ricette mediche (dette anche impegnative o prescrizioni) sono documenti redatti da un medico abilitato e iscritto all’albo professionale. Servono al paziente per prenotare visite specialistiche, esami diagnostici e per potere acquistare o ritirare i farmaci.

Ricette mediche
Ecco quante sono le ricette mediche (gazzettapmi.it)

Le cure, farmacologiche o medico-sanitario, possono essere a carico del Servizio sanitario nazionale (SSN) oppure del paziente. In quest’ultimo caso dipende dalle direttive dell’AIFA (Agenzia del farmaco) e dai LEA (Livelli essenziali di assistenza). Scopriamo quante ricette mediche esistono e quanto durano.

Ecco quante ricette mediche esistono e per quali tipologie in base al colore

Un tempo le ricette mediche erano di due tipi: le rosse (o rosa) compilate dal medico di  base o dal pediatra e le bianche preparate dallo specialista privato.

La durata di una ricetta medica
Ricetta medica: cosa è e quanto dura

Oggi, però, le cose sono un po’ più complicate. Infatti, sono 5 le ricette mediche, diverse per colore e tipologie di prescrizione.

La ricetta rossa (o rosa) è utilizzata per la prescrizione di farmaci oppure cure mediche coperte dal SSN. Quindi, non tutti i dottori sono abilitati a rilasciare tale tipologia di ricetta. La durata dipende dal tipo di prescrizione:

  • 6 mesi per esami, analisi e visite mediche ma le tempistiche possono variare da regione a regione;
  • 30 giorni per i farmaci;
  • fino a 90 giorni di terapia per le malattie croniche ed è possibile prescrivere fino a 3 confezioni per ricetta.

Un uso diverso ha la ricetta bianca con la quale sono richiesti cure, medicinali, test, verifiche da effettuare. Qualsiasi prescrizione scritta sarà a carico del paziente, perché di solito la usano i medici specialistici. La durata è di:

  • 6 mesi se è utilizzata per l’acquisto dei farmaci prescritti fino a 10 volte (ricetta rinnovabile);
  • 30 giorni per i medicinali con prescrizione non rinnovabile;
  • 30 giorni se la prescrizione riguarda sostanze attive narcotiche e psicotrope.

Un’altra tipologia di ricetta è quella limitativa che può essere utilizzata per farmaci o trattamenti forniti in specifici contesti, ad esempio, ospedale o centri specialistici. Due sono le tipologie di prescrizione:

  • vincolate non ripetibile (PVNR) con validità di 30 giorni e può essere utilizzata solo per un determinato numero di confezioni di farmaci prescritti dal medico;
  • vincolate ripetibile (PVR) con validità 6 mesi.

Inoltre, alcuni farmaci prescritti possono essere vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o specialistici; utilizzabili in ambiente ospedaliero; utilizzabili in ambiente ambulatoriali.

Poi ci sono le ricette ministeriali speciali che sono emesse in particolari situazioni, come:

  • terapia del dolore;
  • cure per i malati terminali;
  • trattamento della dipendenza da droghe.

La durata di queste prescrizioni è di 30 giorni.

Infine, c’è la ricetta elettronica, ovvero una ricetta in versione digitale associata a un codice, il numero di ricetta elettronica (NRE) che consente di identificare la prescrizione. La durata corrispondeva a quella cartacea; una norma recente Non sempre può essere utilizzata. Infatti, per richiedere l’ossigeno, alcuni farmaci o alcune tipologie di visite è necessario che la ricetta sia cartacea.

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