Congedi parentali, come cambiano grazie al Bonus famiglia 2024

Le Legge di Bilancio 2024 introduce novità per famiglie e imprese. Nel Pacchetto dei Bonus pensati per i lavoratori con figli c’è un cambiamento dei congedi parentali.

Diversi interventi sono stati inseriti nella Manovra 2024 per sostenere lavoratori e aziende. Approfondiamo una misura dedicata alle famiglie con figli piccoli.

Congedo parentali all'80%, le novità 2024
Congedo parentale pagato al’80% nel 2024 (Gazzettapmi.it)

Il Governo ha voluto dedicare una parte importante delle risorse della Legge di Bilancio alle famiglie e ai lavoratori. Ha aumentato la soglia dei fringe benefit a 2 mila euro se si hanno figli a carico, ha prorogato il taglio del cuneo fiscale del 6 e del 7% in base al reddito, ha confermato numerosi Bonus come quello per il pagamento delle rette dell’asilo nido o il Bonus bollette.

Inoltre ha detassato i premi produttività, introdotto modifiche per mance, straordinari e lavoro notturno nel settore turismo e una decontribuzione del 100% per le donne con figli e le vittime di violenza. All’interno delle misure per la natalità, oltre alla conferma con aumento del Bonus asilo nido e del supporto domiciliare troviamo anche un mese aggiuntivo di congedo parentale con indennizzo all’80%.

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Congedi parentali all’80% per due mesi, la novità 2024

I genitori lavoratori dipendenti al termine del periodo di congedo obbligatorio per maternità o paternità al 31 dicembre 2023, potranno contare nel 2024 su due mesi di congedo parentale aggiuntivo da fruire entro i sei anni di età del figlio con indennità economica dell’80% della retribuzione. Non più un solo mese all’80%, dunque, bensì due mesi. Dal 2025, poi, il secondo mese tornerà ad essere indennizzato al 60% e non più all’80%.

Congedo parentale all'80% nel 2024
Novità 2024 sul congedo parentale (Gazzettapmi.it)

Ricordiamo che il congedo spetta ad ogni genitore dipendente per ogni figlio nei primi dodici anni di vita per un massimo di dieci mesi. L’astensione al lavoro una volta superato il congedo obbligatorio è concesso alla madre lavoratrice (e al padre) per un massimo di sei mesi continuativi o frazionali a partite dalla nascita del bambino. Il padre lavoratore che si astiene dal lavoro per più di tre mesi porta il limite complessivo di dieci mesi ad un aumento di un mese. Contano undici mesi anche in caso di affidamento esclusivo del figlio.

Le regole sono diverse se si hanno figli diversamente abili. Il congedo si può allungare se c’è riconoscimento della gravità della disabilità (se il bambino non risulta ricoverato a tempo pieno presso centri specializzati). L’incremento all’80%, ribadiamo, vale solo per l’anno in corso. I genitori, poi, in modo alternato possono contare su un ulteriore periodo di congedo per un massimo di tre mesi con indennità al 30% della retribuzione.

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